sabato 24 gennaio 2009

i miei occhi sul mondo

Mi guardo intorno e non riconosco la felicità, vedo disagio, ovunque. Io ho preso ad arrossire, una sorta di apnea, ogni volta che provo a ricavarmi uno spazio, tra i miei colleghi una rosicchia quei due millimetri di unghie che le rimangono sanguinanti, uno agita le gambe, una ha lo sguardo omicida; tra gli utenti un sorriso è un evento e sull'autobus c'è dolore puro. Che stiamo facendo? Qualche telefonata rianima le mie ore, le prospettive sono splendide, se tutto va bene saranno tempi migliori ma intanto? Che si fa? Annaspiamo ancora? Chi viene con me ad urlare al mondo che noi vogliamo solo ridere, fare l'amore lentamente, ascoltare buona musica e i fatti per assumerci tutta la responsabilità di giudizi che siano i nostri?
Ci stanno trasformando in operai della vita altrui, ci va davvero bene così?

domenica 4 gennaio 2009

terra, casa, prato bagnato...

Mi sono svegliata con un groppo in gola, con la paura, non sto vivendo la mia vita, nonostante le apparenze, no, non la sto vivendo. Mi lascio trascinare e stanotte c'era un treno e c'era una fermata mancata a ricordarmelo, a farmelo capire, credo. Ho ancora il disagio adddosso, il tormento di non comunicare bene ciò che voglio, il disappunto di chi si ritrova con un' indigestione e non aveva neanche fame. Una passeggiata al sole, una sudata in palestra, un incontro di amici veri, una macchina fotografica vera e un uomo mio, solo mio, solo mio, mio, mio... ma, prima di tutto, evidentemente suo, con la terra e le radici visibili, capace di farmi inciampare, fermarmi, slacciarmi le scarpe e il reggiseno...

giovedì 1 gennaio 2009

Un anno

Un anno di blog e tanti avvenimenti scatenati o anche solo raccontati, compresi o sognati qui. Qualcosa è migliorato, altro attende di essere lanciato diversamente. E' tutto nelle mie mani ma con più consapevolezza, meno riservatezza e più slancio, mi auguro. Ho conosciuto, cercato e amato, no, non sono guarita ma ho escogitato la mia terapia, di diagnosi ancora non se ne parla, è troppo presto per tirare le somme, nonostante sia il primo giorno di un anno, nonostante sia il compleanno del mio blog. Mi viene da dire che m'è passata la febbre che m'ha dato l'occasione di aprire questo spazio, l'ansia da prestazione, da ingressi e commenti. M'è tornata, invece, più forte di prima la voglia di cercare, altrove, qui, nel mondo, dentro di me e negli occhi di chi incontro il desiderio. Perché è dal desiderio che mi muovo, che so muovermi, che mi smuove e mi, perdonate il gioco di parole, commuove. Non esiste motivazione, ragionamento, logica o aspettativa che tenga, mi affaccio a questo 2009 che avanza sapendo che altro non so essere che istinto, scintilla, fermento e acidità.
Che la bile, le emozioni e il succo di limone infrangano sempre la consistenza densa e lenta del cioccolato, del giusto e dell'appropriato, meglio se spremuti su un' orata innaffiata di prosecco!

Buon anno di secondi, minuti, ore, giorni e notti.