lunedì 13 aprile 2009

Senza invidia eh!

Ho fatto così: ho preso quattro uova e ho diviso gli albumi dai tuorli. Ho infilato, con delicatezza però, gli albumi nel mixer, ho aggiunto un pizzico di sale e li ho montati a neve perché mi è sempre piaciuto. Li ho messi da parte. Ho sbattuto nel mixer i tuorli, ho aggiunto lo zucchero e, mi viene la presunzione di dire, quantobasta, tuttattaccato. Ecco, c'ho aggiunto un pò di olio e di latte e, attenzione, intanto ho imburrato una teglia d' alluminio usa e getta. Nel mixer ho svuotato anche una busta di farina di mandorle che avevo comprato per la voglia di sbrisolona che rimarrà, aleggiante, nella mia vita, per sempre. Ho avviato il mixer, aggiungendo, di tanto in tanto, un pò di farina doppio zero ( quella zero normale non la compro mai). Nel frattempo ho spezzato con le mani sante ( le mie, sante perché riescono a raggiungere l'estasi molto spesso), dicevamo, con le mani sante ho spezzettato il cioccolato pasquale. Appena il mixer s'è stancato l'ho spento, ho aggiunto il composto al suo interno agli albumi precedentemente ( ricordate?) montati a neve, mescolando ( ehmmm) dal basso verso l'alto come m'ha detto la Clerici prima della gravidanza e ho poi dedicato le ultime mosse alla vanillina e al lievito. Ho versato due terzi del composto nella teglia, versato sopra il cioccolato sminuzzato e completato con il terzo di composto di cui sopra ( che precisione stà donna). Ora se ne sta nel forno, ventilato, a 160° e Eric non è l'unico che posta le ricette. Tie'! :)

domenica 12 aprile 2009

Sono strana, dicono i miei amici. Lo dicono scherzando ma, forse, lo pensano davvero. Appena l' ho sentito dire ho avuto un fremito e, subito dopo, il pensiero fisso fino a pensare che io, se avessi un figlio con un leggero ritardo, non glielo direi, forse. Così oggi mi sento in bilico tra Forrest Gump, Jessica Rabbit e Dustin Hoffman. Di Jessica ho solo il coniglio e, per giunta, non è altro che un clone di cioccolato ma di me ho tutta la stranezza, reale, palpabile ciccia e nicotina che vorrò donare un giorno a chi, a chi dico io.

Al polso un bracciale della Lindt, nella vasca le bolle al mughetto, sulla pelle i desideri, nella testa un pensiero, alla mandorla che, amara, mi fa cercare altrove!